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Libri da leggere-Il caso di Eddy Bellegueule

Romanzo Bombiani

In 3 notti (si, leggo di notte) ho finito di leggere Il Caso di Eddy Bellegueule. Un successone francese (ha venduto in pochi mesi più di 200mila copie), che sicuramente in Italia non avrà pari risultati (perché il tipico lettore italiano d’estate legge “50 sfumature di grigio”).
Eppure consiglio a tutti di acquistarlo.
Perché leggerlo:
1) VALE PIU’ DI MILLE EDITORIALI SUL SUCCESSO DI MARINE LE PEN IN FRANCIA. Eddy è un ragazzino cresciuto in un paese nel nord della Francia, povero, ignorante, piccolo. Un paese dove l’ideale dell’uomo perfetto è: macho, non sottomesso alla donna, francese doc. L’immigrato è visto male, il gay è visto male, e pure il borghese è visto male. Non a caso l’ambientazione è la stessa che ha visto il 25 maggio più del 50% degli elettori votare Front National.
2) E’ UN RACCONTO D’UMILIAZIONE E SOFFERENZA. E chi ha un occhio (diciamo) di sinistra non può girarsi dall’altra parte mentre tutto ciò avviene. E non avviene solo nel paese di Eddy, ma ovunque, nel mondo “civilizzato” nell’occidente, e soprattutto nelle periferie nei piccoli centri. Dove le persone non finiscono la scuola, perché vanno a lavorare giovanissimi in fabbrica.
3) NON E’ UN SEMPLICE RACCONTO D’OMOFOBIA. Ma è un racconto di sofferenza, dove tutte le minoranze, o i più deboli, possono ritrovarsi. In parecchi hanno avuto la storia di Eddy senza avere però il coraggio di raccontarla. E non solo in Francia.
4) E’ UNA STORIA VERA. E questo è il fattore più triste. Perché leggendo, piangendo, quelle pagine, la più grande amarezza è proprio il fatto che esse raccontano pari pari eventi che il protagonista (che è lo scrittore) ha già vissuto.
5) RACCONTA COME E’ INUTILE APPARIRE ALTRO. Eddy lotta per anni cercando di essere “duro” di essere “come gli altri”, ma alla fine la realtà non si può più mutare. Non può sforzarsi a baciare ragazze o a fidanzarsi con loro per tutta la vita. Eddy è diverso, e se gli altri non l’accettano, conviene fuggire.
6) E’ UN RACCONTO DI SPERANZA. Si, perché Eddy ora ha cambiato nome, si chiama Edouard Louis, è fuggito a Parigi, ha continuato gli studi, ha 21 anni, ha avuto la forza di raccontare la sua storia, e soprattutto ha vinto. Perché i veri sconfitti della storia sono i genitori, violenti e ignoranti, sono gli amici, che non avevano altra prospettiva che quella di rimanere a vita ancorati in quel mondo. Sono i bulli, che non avranno sicuramente il futuro di Edouard. La fuga ha salvato Eddy, e non è stata come una resa. Ma come una vittoria, che purtroppo spesso non tutti gli omosessuali, i discriminati, le minoranze, riescono a portare a casa.
7) E’ UN RACCONTO POLITICO. Perché la politica lì ha fallito, non esiste. Non esiste la scuola, che diventa come un semplice modo per depositare i ragazzi fino ai 16 anni per far prendere alle famiglie i sussidi dallo stato. Non esiste la cultura, pure chi fa teatro viene visto male, e il padre di Eddy fatica addirittura a portare suo figlio a fare le audizioni di teatro, “perché così spreco la benzina”. Non esiste la sanità, si ha paura addirittura di chiamare il medico per curare una persona, e il paese è in preda allo svago dell’alcolismo. Non esiste la Chiesa, neanche un accenno ad alcuna religione, ad alcuna fede. Non esiste lo sport, perché pure il calcio nei campetti viene visto come un modo per “discriminare” il più debole, quello meno capace.

E tutto ciò avviene, nella Francia della libertè, egalitè, fraternitè. Nella Francia dei diritti.
Nei giorni nostri.